di MATTEO BAUDONE – Quando scaricare i punti del Supermercato sul cellulare è più semplice che ottenere il Green Pass.
Dopo aver fatto il vaccino, finalmente liberi. Almeno dalle limitazioni che sono state imposte per i ristoranti, gli spettacoli, eccetera. Non è cosi.
Iniziamo dal caos in cui una persona si trova per ottenere il pass. Intanto, le app dedicate. Non viene il dubbio che due siano troppe? Infatti, sulla app Immuni il pass deriva dall’Authcode: che regolarmente viene inviato dal Ministero della Salute via sms. E con il quale si può “calcolare” il QR code, ovvero quel disegnino che alla fine è il vero e proprio Green Pass. Con la app Io, invece, la procedura può sembrare più semplice, perché alla prima iscrizione arriva il green pass; notare bene, però: grazie alla identità digitale che la persona deve avere. Tutto a posto, quindi. Uno si può sentire tranquillo di aver saltato l’attesa del codice del Ministero via sms. Nulla di più sbagliato.
La app Io fornisce un primo QR code definibile “vuoto”, perché basta passarlo al vaglio dell’applicazione di controllo e il gioco è fatto: il codice non è valido. E poi ne può arrivare un secondo. Magari in concomitanza con quello ricavato dall’Authcode dell’sms sull’altra app, cioè Immuni. E quindi pensi che il problema sia risolto. Ma quando si ripete la verifica, il codice viene sì riconosciuto con i tuoi dati, però non è valido lo stesso. E ancora non è finito.
Si potrebbe andare in farmacia o dal medico di base a farsi stampare il Green Pass. E qui casca l’asino: bisogna aspettare che il pass sia disponibile. Infatti, ci riferiscono che controllando con la tessera sanitaria molte persone si sono ritrovate a fare la fila per nulla: perché l’emissione è differita di circa due settimane e quindi il pass non lo si può stampare subito. Quale può essere, allora, una cartina tornasole per sapere se il pass è disponibile? Controllare dal proprio computer il proprio fascicolo sanitario elettronico. E come si fa a farlo? Autenticandosi con l’identità digitale. Che non tutti hanno. Oppure con la carta d’identità elettronica. Che non tutti sanno gestire adeguatamente. Oppure con la tessera sanitaria. Ma anche qui pochi sanno a riguardo. Quindi altra difficoltà.
Considerando che la tessera sanitaria è obbligatoria e ce l’hanno tutti i cittadini, non era più semplice limitarsi a questa? O se avere l’identità digitale sta diventando così vincolante, perché non la mettono obbligatoria come tutti gli altri documenti?
In conclusione, non si può scorgere altro che un grandissimo casino. Che complica la già complicata situazione di chi si trova a fare il vaccino con i tizzoni sul deretano. Per non perdere il lavoro, ad esempio. Io, sinceramente, non capisco perché il Governo agisca complicando ulteriormente la situazione. Gridano su chi non vuole fare il proprio dovere vaccinandosi, e chi vorrebbe fare il proprio dovere si ritrova a fare i salti mortali. E allora si potrebbe anche arrabbiare.
La cosa più sensata non sarebbe quella di adottare una procedura unica e semplice per avere il Green Pass? Cartaceo o digitale che sia. Perché perdere ore in coda alla farmacia e magari tornare a casa a mani vuote? O non sapere a quale QR code votarsi, su una applicazione o sull’altra?… Con il risultato di arrivare davanti ad un museo o un ristorante e sentirsi dire che non si può entrare.
Matteo Baudone, giornalista. E’ nato a Pietrasanta nel 1984.