L’Agenda CISL per il nuovo governo

Il segretario generale confederale Luigi Sbarra: Sono a rischio i posti di lavoro. Per le famiglie esenzione IVA sui beni beni essenziali.

L’occasione per rilanciare l’Agenda CISL per il nuovo governo è stato il consiglio provinciale della Cisl di Arezzo (Hotel Minerva 14 settembre). Il Segretario generale confederale Luigi Sbarra, intervenendo sulle molteplici incertezze proiettate sul territorio verso il presente e il futuro, è tornato sul programma in 12 punti dal titolo “Ripartire insieme”: una road map consegnata alle forze politiche prima delle urne, quindi non sospetta di retropensieri di parte, “nella consapevolezza che per realizzare innovazioni stabili ed eque bisogna lavorare in un clima di concertazione e corresponsabilità sociale”.

“Gli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina” dice Sbarra, “il prezzo del gas è decuplicato in un anno, quello dell’elettricità è aumentato del 600%: per le aziende, e non solo per quelle dei settori energivori, significa costi di produzione insostenibili e difficoltà a programmare i prossimi mesi produttivi. Per i lavoratori significa posti a rischio. Tra siderurgia, metallurgia, lavorazioni meccaniche, automotive ed impiantistica sono in gioco 250.000 posti di lavoro. Nel chimico-tessile altri 100.000 e 370.000 nel terziario, senza contare l’agroalimentare, la logistica, i trasporti e l’edilizia”.

“Per sostenere imprese, lavoratori, pensionati, famiglie in difficoltà servono misure urgenti” – prosegue, un’ “agenda sociale” che aggredisca le emergenze e agisca sui nodi di sistema che oggi più che mai frenano coesione e sviluppo. A livello comunitario, la “guerra dell’energia” richiede un accordo che fissi un tetto al prezzo del gas importato, una politica fiscale ed energetica comune, diversificando gli approvvigionamenti e definendo un “Recovery plan” specifico per sostenere le trasformazioni industriali, tecnologiche ed ambientali, a cui aggiungere anche il rifinanziamento del Fondo Sure. Occorre poi applicare in tutta Europa una global minimum tax che faccia pagare il giusto alle grandi multinazionali.”.

Le richieste al nuovo governo: un tetto sociale al prezzo dell’energia, distinguendo le fonti di produzione e incentivando quelle rinnovabili; una soglia Isee più alta per gli sgravi in bolletta; l’acquisto in esenzione IVA di beni essenziali per le famiglie con reddito basso, controllando prezzi e tariffe; ammortizzatori scontati per le aziende che non licenziano.

“L’Agenda Cisl  per il nuovo governo che abbiamo presentato ha un grande obiettivo: fissare le priorità da attuare già dalla prossima Legge di Bilancio, qualità del lavoro, investimenti, riforme”.