Lucca, protesta cittadini San Concordio

LUCCA – A San Concordio milioni gettati al vento

Tambellini poteva usare i finanziamenti pubblici per la sicurezza delle scuole e per il verde, invece preferisce le pensiline e il cemento

I cittadini del quartiere San Concordio in Contrada, a Lucca, hanno un problema: le scuole non sono a norma e necessitano di interventi per circa 9 milioni di euro, il Comune ha vinto per il quartiere un bando da almeno 10 milioni, ma ne vuol mettere 6 per fare una piazza coperta da una mega pensilina e 4 per una cosiddetta riqualificazione del verde. Da allora i cittadini e i comitati che cercano di tutelare il buon vivere del quartiere scendono in piazza per opporsi ai progetti di un’amministrazione comunale che pare sorda ad un reale confronto.

Alcuni giorni fa c’è stata l’ennesima manifestazione per contestare in particolare l’intervento che devasterà l’area verde della “Montagnola”. Nato come parco didattico negli anni 90, è stato risistemato nel 2015 grazie a fondazioni bancarie e Caritas. Un luogo molto apprezzato e usato dai cittadini, dai bambini, dalle scuole che in questi anni, con soddisfazione, hanno potuto apprezzare questo bosco urbano con piante spontanee, soprattutto gli alberi, presenti sul nostro territorio. Qui crescono il leccio, l’orniello, il cipresso, il carpino bianco, il corbezzolo, ma anche il pioppo bianco, il pioppo cipressino, l’olmo campestre, l’acero e il ligustro. Se qualche appunto era da fare è per la scarsa manutenzione e sorveglianza, ma questo è condiviso con quasi tutti i parchi comunali di Lucca.

Durante la manifestazione sono state fatte numerose dichiarazioni di condanna per lo scempio programmato che comporterà l’abbattimento di decine di alberi di alto fusto. Abbattimenti che fanno la coppia con l’immotivato taglio di maestosi Cedri ultraquarantennali di qualche giorno addietro. Si perpetua una serie di possibili crimini ambientali, in una corsa all’abbattimento di alberi che sembra percorrere varie amministrazioni comunali, se ne è accorto anche il ministro dell’Ambiente Costa che con un recente provvedimento ha voluto fare chiarezza e ha chiesto indagini in proposito. Alcune foto illustrano la manifestazione dei comitati e i pacifici alberi per molti dei quali si affilano le lame del boia.

Perché i cittadini di San Concordio devono soffrire questa disgrazia?

Perché la giunta Tambellini, quando nel 2016 decise di partecipare ad un concorso per avere il finanziamento dei cosiddetti “Quartieri Social”, invece chiedere il finanziamento per la messa a norma delle scuole del quartiere, preferì presentare un progetto che comprendeva un improbabile megapensilina che serviva a coprire le magagne di un cantiere finito male, quello dello ”Steccone”, che poteva esser sanato con spesa ben più modesta e  dei lavori di rifacimento del verde pubblico.

Eppure due anni dopo nel piano triennale comunale delle opere pubbliche, la messa a norma delle scuole di San Concordio era presente, quindi erano ritenute importanti ed essenziali e sicuramente lo erano già nel 2016.

Altri concorrenti, come l’area metropolitana fiorentina, che avevano presentato progetti per la messa a norma di scuole risultarono primi in graduatoria. Ma anche a Lucca toccò il finanziamento ed il quartiere venne condannato a spendere circa 4 milioni di euro in rifacimento del poco verde presente. Ecco allora apparire mirabolanti padelle e pensiline in acciaio, in sostituzione delle fronde degli alberi da abbattere; ecco apparire vialetti, su vialetti e tanti altri manufatti che sembrano trovare una ragione più nell’aumento dei costi che in un razionale progetto ambientale.

Tutto nella fregola di spendere i 4 milioni per il “verde”, ma quei 4 milioni, assieme ai 6 della mega pensilina, sono comunque soldi dei cittadini italiani, non sono caduti dal cielo e avrebbero trovato una ben più degna destinazione alla messa a norma delle scuole del quartiere. Per il Comune di Lucca pare che la messa a norma delle scuole, la sicurezza dei bambini passi in secondo piano. Prima si abbattono gli alberi, poi si vedrà di mettere a norma le scuole. I cittadini dovrebbero anzitutto pretendere dai propri Comuni la pubblicazione on-line dei certificati che garantiscono la messa a norma delle scuole dove devono mandare i loro figli e pensare bene per chi votano.