Lucca, auto danneggiate, la Polizia, un Paese allo sfascio

di ALDO BELLI – Questo è accaduto a Lucca, una civile città dalla storia antica, ma potrebbe essere accaduto in ogni altra parte d’Italia

La notizia è del 19 ottobre 2020, lunedì. Lucca. Intorno alle 23:00 il centralino della Polizia di Stato riceve una telefonata: “Un uomo sui settanta-settantacinque anni ha preso a bastonate la mia autovettura”. La vittima riferisce di averlo poi visto allontanarsi e seguìto, fornendo le indicazioni utili all’operatore che consentono alle volanti di giungere brevemente sul posto, a San Concordio, e rintracciare l’autore della bravata. Il nome è irrilevante, cittadino italiano. E’ invece disarmante (ma è niente in confronto al finale della storia) che sia persona già nota al Commissariato trattandosi del quinto episodio di danneggiamento di autovetture commesso dall’uomo nell’ultimo mese. La Polizia procede con l’arresto ai domiciliari in attesa del processo per direttissima che si terrà la mattina seguente in Tribunale.

Martedì 20 ottobre 2020 ore 12:18. L’arresto è stato convalidato, l’uomo è rimesso in libertà.

Conclusione. Iniziamo dalla pietas: considerando anche l’età del vandalo, è evidente che siamo di fronte ad un essere umano bisognoso di cure assistenza, per il suo bene e pure per i nostri beni, è un dovere dello Stato sancito dalla Costituzione, il suo e il nostro di bene. Questo dovere, il 20 ottobre 2020 a Lucca, lo Stato non l’ha assolto. Passando poi sul versante educativo, l’epilogo non è sicuramente di buon esempio come sano deterrente alla microcriminalità, incluso la bravata adolescenziale sempre dietro l’angolo da che mondo è mondo: anche l’applicazione equa delle sanzioni come forma educativa è un dovere dello Stato, e il 20 ottobre a Lucca lo Stato ha omesso questo suo dovere sancito dalla Costituzione. Infine, ma non per ultimo d’importanza, mi metto nei panni dei poliziotti che a cavallo del 19 ottobre hanno pensato di adempiere al dovere che il loro giuramento allo Stato gli impone. Purtroppo non è il primo caso e non sarà l’ultimo, a Lucca e altrove in Italia, che chi serve lo Stato mettendo a repentaglio la propria stessa incolumità fisica si ritrova amareggiato per avere fatto il proprio dovere e beffato dalla Giustizia.

Il ‘grazie’ dei cittadini per bene non è sufficiente per lenire il senso di sfascio nel quale versa l’Italia, anche leggendo storie come questa.

(foto: fonte Questura Lucca)