di Mario Peccatori – Il libro “Si può si deve”, l’ufficiale dell’Areonautica testimone di Ustica che ha sfidato l’infedeltà di Stato.
Avevo dato la mia parola a presentare pubblicamente – come Associazione Culturale-Politica Madreterra Nostra di Pisa – il libro di Mario Ciancarella, “Si può si deve”: purtroppo, motivi organizzativi di forza maggiore hanno costretto ad un rinvio. Circa due mesi fa, un caro comune amico mi propose di presentare il libro la cui lettura lo aveva coinvolto emotivamente. L’associazione che presiedo intende fare cultura, parola il cui significato è prima di tutto “coltivare la conoscenza”.
Mario Ciancarella vive ormai da anni in Toscana, a Lucca precisamente.
Il libro di Mario Ciancarella è stato pubblicato da Edizioni Pigreco (Roma, 2023) con la prefazione di Giovanni Maria Flick: giurista e già ministro di Grazia e Giustizia nel Governo Prodi. Lì si trova quella che, forse non del tutto correttamente, potremmo definire una autobiografia dell’autore svoltasi nella contemporaneità di eventi che hanno particolarmente segnato l’Italia.
Chi è Mario Ciancanella. Mi avvarrò della presentazione che offre la nota libreria online ibs: “Targa d’onore per l’impegno civile. Premio Viareggio Repaci 2024. Finalista Premio Alessandro Leogrande 2025. Il capitano Mario Ciancarella, pilota militare dal 1972 al 1983, è stato radiato con un decreto falso attribuito al Presidente Sandro Pertini, il cui originale non è reperibile. Il caso Ciancarella è l’unico episodio accertato di una falsa radiazione ottenuta tramite la grave violazione delle prerogative della più alta carica dello Stato. Grave anomalia, accertata dal Tribunale di Firenze con sentenza definitiva del 2016, che denota disprezzo della Costituzione e della Repubblica Italiana. L’ufficiale dell’Aeronautica è testimone di circostanze sconcertanti relative alla strage del Monte Serra e ha acquisito da un testimone oculare dettagli gravissimi che riguardano la strage di Ustica. Con il colonnello Alessandro Marcucci, su precise indicazioni di Mario Alberto Dettori, controllore di difesa aerea in servizio la sera dell’eccidio di Ustica, ha ricostruito l’atroce scenario nel quale si trovarono il DC-9 e le 81 persone, tra cui 12 bambini, sprofondate nel Mar Tirreno. «Il libro non racconta soltanto una drammatica storia personale, è una denuncia finora gridata nel deserto, che dovrebbe turbare e interessare tutti». (dalla prefazione di Giovanni Maria Flick).
Raccontare i contenuti del libro non è cosa facile perché fanno parte di una vita vissuta in prima persona nelle multiformi variabili che sono state affrontate dall’autore, e solo una attenta lettura del libro potrà darne compiuta conoscenza. Qui possiamo solo riassumere per grandi linee i momenti salienti a partire da un periodo di fondamentali trasformazioni istituzionali delle Forze Armate italiane, quando da un assetto storico si è passati, non senza grandi e dolorose difficoltà, a quello più moderno, diciamo “democratico”, con l’istituzione di una “Rappresentanza” che potesse difendere i diritti costituzionali dei militari.
L’autore del libro già in questa fase, ufficiale dell’Aeronautica Militare, ebbe modo di applicare il suo innato impegno per la giustizia sociale adoperandosi in prima persona perché si potessero realizzare le aspettative di tutti i militari. Come in ogni trasformazione dei poteri, anche in questo caso furono molti gli scogli da affrontare e molte le “attenzioni particolari” alle quali Ciancarella fu esposto: ma il senso di giustizia e di responsabilità civica che contraddistingueva e contraddistingue tuttora l’autore, si è manifestato con forza e perseveranza nella loro cruda realtà.
Cito qui i due episodi più eclatanti: la tragedia dell’aereo di linea che sorvolava Ustica e quella dell’aereo militare caduto sul Monte Serra, due episodi che hanno comportato circostanze e ripercussioni per anni sull’accertamento delle vere cause dei disastri e le circostanze collaterali che hanno coinvolto persone e cose ad esse collegati. Nel libro vengono riportati fatti, eventi e circostanze vissute nella contemporaneità dell’autore.
Ciancarella, con argomenti che inquadrano storicamente il periodo sociale e politico, riporta come una cronaca momenti di particolare gravità accaduti in Italia in un susseguirsi, apparentemente disconnesso ma incisivo, di stragi che hanno scosso la nostra società e l’opinione pubblica.
Vi si possono trovare riportati con attenzione, fatti, eventi, circostanze, ma non considerazioni e/o ipotesi: queste ultime vengono lasciate alla valutazione del lettore che viene coinvolto direttamente ed emotivamente da ciò che legge. Il tutto connesso alle vicissitudini dell’autore stesso che nella sua ansia di giustizia e di verità si è trovato coinvolto: direttamente e direttamente esposto a azioni ritorsive ha dovuto conoscere l’umiliazione della privazione della libertà (periodo durante il quale ha dovuto subire anche una inaudita violenza fisica a scopo punitivo/intimidatorio), e successivamente anche una radiazione dal servizio con Atto del Presidente della Repubblica che poi è risultato, in via processuale, decisamente falso in quanto riconosciuta totalmente falsa/contraffatta la firma dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini!!!
Il resoconto dei principali eventi si contorna di fatti e circostanze che a prima vista non sembrano collegati, ma che ad un attento esame vedono coinvolti personaggi, direttamente interessati, che poi, quasi tutti, hanno perso la loro vita in circostanze, diciamo, incidentali. Ma per una migliore conoscenza dei fatti, nulla di meglio che cercarli e conoscerli direttamente, magari anche in maniera critica, nella lettura del libro.
E’ proprio la lettura di questo libro che mi ha portato a fare una riflessione sulla gestione attuale, reale, contemporanea della nostra società ormai esposta ad azioni che nulla hanno a che vedere con l’ordinamento democratico; dove il termine “democrazia” viene abusato ed utilizzato a scopi tutt’altro che “democratici” a partire dal fatto che la stessa nostra Costituzione viene regolarmente disattesa o usata come alibi per imporre ideologie personalistiche o faziosamente politiche anche a livello delle maggiori istituzioni dello Stato.
Un sistema intimidatorio, ritorsivo, ricattatorio lo abbiamo sperimentato in quel periodo oscuro che la storia ricorderà come gli anni del Covid: ogni diritto democratico e costituzionale è stato abolito, le libertà costituzionali asservite ad interessi privati, elevando la Scienza a nuova religione integralista e relegando la dignità umana all’infimo livello della sudditanza; dignità umana umiliata addirittura con la privazione del diritto fondamentale al lavoro!!!
Ma è anche nella vita quotidiana che vengono attuati comportamenti ricattatori, intimidatori, restrittivi come la limitazione alla libertà di parola, di opinione e di pensiero se essi non sono confacenti alle direttive politiche del momento, così come succedeva in quel periodo storico che tutti aborriscono e che riguarda l’ideologia fascista. E non solo, qualunque manifestazione pubblica rischia di essere limitata dall’intervento di frange ideologiche organizzate (centri sociali, zntagonisti) così che chi vuole esprimere opinioni non allineate deve farlo in maniera privata, quasi in segreto per evitare violenze che poi verrebbero rigirate contro coloro che le subiscono!!
Non ultimo è il comportamento di chi deve assicurare la legalità e la giustizia spesso semplicemente complice, con le sue decisioni, della delinquenza e con ciò istigatore a delinquere, mentre il danneggiato non ha alcuna possibilità di difesa e/o di giustizia.
Vale qui ricordare, o forse far conoscere a tutti, che le massime autorità ed i componenti delle maggiori istituzioni dello Stato sono tenuti a formulare un giuramento che li vincola in forma solenne con le relative formule: del presidente della Repubblica, garante della Costituzione, capo del CSM, comandante delle Forze armate:
“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione“; del presidente dekl Consiglio dei Ministri: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”; dei magistrati dell’Ordine giudiziario ed amministrativo: “Giuro di osservare lealmente la Costituzione e le altre leggi della Repubblica; giuro di adempiere ai miei doveri di magistrato, esaminando con serenità e diligenza i fatti e le prove, e giudicando con rettitudine ed imparzialità”; degli avvocati, procuratori dello Stato e notai: “Giuro di osservare lealmente la Costituzione e le altre leggi della Repubblica; giuro di adempiere ai doveri inerenti al mio ufficio”; dei militari: “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni”.
Val bene qui ripetere l’ultima frase di questo giuramento: … per la difesa della patria e la salvaguardia delle sue istituzioni…”. E questo obbliga ognuno di noi ad intervenire per denunciare e controbattere, fatti, atti, comportamenti e circostanze che possano essere di danno alla Patria ed alle Libere Istituzioni!

Mario Peccatori (Chiusi, 1947) si è laureato in Scienze Biologiche all’Università di Siena. Ufficiale di prima nomina in Artiglieria dell’Esercito Italiano, ha svolto la sua attività presso il Laboratorio di Radiopatologia e Fisiopatologia delle Radiazioni del CAMEN di S.Piero a Grado a Pisa dove ha conseguito la Specializzazione Nucleare ad indirizzo Radiopatologico, Radiotossicologico e Radioprotezionistico. Ha svolto attività di studio e ricerca presso laboratori militari ed universitari, Cultore della Materia presso il Dipartimento di Fisiologia e Biochimica dell’Università di Pisa, ha collaborato con l’Università di Bologna ai Corsi di Radiotossicologia presso la Scuola di Specializzazione in Tossicologia per Medici e Farmacisti. Brigadier Generale del Corpo Tecnico dell’Esercito nella riserva. Cavaliere al Merito della Repubblica; dello Sport; e dell’Ordine Dinastico della Cavalleria Angelica di S. Michele Arcangelo e Padre Pio. Autore di varie pubblicazioni e appassionato di poesia, attualmente è presidente dell’Associazione Culturale-Politica “MADRETERRA NOSTRA”, e dell’ASD “UNIVERSITAS” di Pisa, Maestro di Ju Jitsu e titolare della Scuola Italiana di Arte Marziale.