La sezione del PCI Sezione Valdarno Fiorentino sulla mancata sostituzione dei medici di famiglia che vanno in pensione
La situazione venutasi a creare a Figline Valdarno con il disagio patito da alcuni cittadini per il pensionamento del loro medico di famiglia e la sua mancata sostituzione conferma l’allarme lanciato da alcuni mesi dalle associazioni di categoria. Allarme che sembra essere ignorato da chi ha responsabilità di programmazione.
Quanto sta avvenendo non deve sorprendere i cittadini. Secondo le stime della Federazione dei medici generici nel quinquennio 2018/2022 smetteranno di lavorare oltre quattordicimila medici di medicina generale con il rischio di vedere senza assistenza medica di base una platea di oltre quattordici milioni di cittadini.
Allungando lo sguardo al 2028 i medici che potranno accedere alla meritata pensione saranno oltre trentamila. Invece accorciando lo sguardo sulla nostra Regione i medici generici che andranno in pensione nello stesso periodo saranno oltre duemila con un picco nel 2022 di 271. Ogni tre medici che vanno in pensione il nostro Paese ne forma uno.
Dunque non ci sorprende quanto sta avvenendo perché ampiamente anticipato dagli studi di settore, studi totalmente ignorati dall’Assessore alla Sanità tra il 2015 ed il 2020 ed immaginiamo che nemmeno l’attuale abbia potuto trovare un momento per valutare quale impatto sulla salute possa rappresentare la mancanza della medicina di base.
In questi mesi non sono mancate le promesse di migliorare il nostro sistema territoriale, il PD ed i suoi alleati si sono sprecati nel perorare la narrazione di un cambio di rotta in termini di investimenti per la sanità pubblica, legando la stessa troppo spesso alla distribuzione dei finanziamenti europei. Le ASL non trovano sostituti perché non ci sono e con ogni probabilità non ci saranno mai se non viene sollevato il problema a livello nazionale.
A cosa serve la Conferenza Stato-Regioni? Il Presidente Giani o il suo Assessore hanno mai posto il problema? E se lo avessero posto quale risposta hanno ricevuto?
Sarebbe anche opportuno chiedere al Sindaco ed al suo Assessore se i medesimi quesiti siano stati posti e quali risposte abbiano ricevuto o si sono limitati a comunicare quanto appreso direttamente dai siti della ASL?
La verità è che è bastato il pensionamento di tre medici in una piccola città come Figline e Incisa Valdarno per creare difficoltà a circa quattromila cittadini che, ad oggi, possono contare sulla presenza di un medico soltanto perché la ASL si è precipitata ad aumentare gli assistiti pro-capite agli altri medici che operano nella zona.
Quello della Medicina Generale è uno dei tanti punti che andrebbe affrontato con maggiore vigore, in tutti i suoi aspetti, non soltanto dal punto di vista dei numeri ma anche da quello contrattuale. La Regione dal canto suo, come il Ministero, chiudono gli occhi di fronte all’ennesima emergenza in campo sanitario. Non sono bastati i centomila morti per Covid-19 a far aprire gli occhi ad una classe politica ormai impegnata esclusivamente a sopravvivere a se stessa.
PCI – SEZIONE VALDARNO FIORENTINO
(Fonte: Uff. Stampa PCI Valdarno Fiorentino)
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