di BRUNELLO VOLPE – Narrano alcuni media, altri ignorano il problema, che i nostri giovani non abbiano voglia di fare quasi niente.
Se quello che si racconta fosse del tutto vero, dovremmo essere molto preoccupati. Viene narrato da alcuni media, altri ignorano il problema, che i nostri giovani non abbiano voglia di fare quasi niente che riguarda l’impegno, il sacrificio. Non interessa lavorare, tanto meno studiare, non vorrebbero responsabilità e tanto meno obblighi, meno che mai farsi una così detta famiglia, una follia riprodursi.
Si accontentano dello Stato che hanno, della condizione in cui si trovano, vivendo di quello che rimediano dalle famiglie, oppure da lavori precari e di breve durata. Meno sacrifici, meno responsabilità, solo la sopravvivenza, quella possibilmente più piacevole possibile.
Le loro principali aspirazioni sono partecipare al rito diventato quotidiano dell’aperitivo, il tatuaggio da aggiungere, per colorare il proprio corpo, il fumo e il bere, qualche droga ogni tanto, nelle occasioni giuste, così come il sesso praticato in certe occasioni e con certe condizioni. Cibarsi il necessario, con alimenti di bassa qualità nutritiva. Molto indicati per raggiungere in poco tempo l’obesità. Il diabete come prospettiva futura.
Non va meglio per i giovani aggiuntisi, come per quelli di seconda generazione, provenienti da vari altri paesi del globo. Per questi ,l’integrazione e il riconoscersi nei così detti valori e costumi del Paese in cui abitano e vivono è nulla, nonostante molti vi siano anche nati, il riconoscersi equivale alla luna. Per certi versi prediligono la contrapposizione contro questo Paese, atteggiamento che risulta in forte aumento, come la conflittualità radicale verso un modello in cui non si riconoscono, limitandosi ad usarlo e servirsene. Alcuni intenzionati anche ad abbatterlo.
Questa disamina molto amara non vuole essere generalizzata a tutti, altrimenti saremmo arrivati alla fine del percorso civile di questo Paese. Ps. Tutti sono comunque forniti di cellulare digitale, e tutti lo usano con lo stessa intensità. Questo è l’esempio realizzato dell’internazionalismo che abbiamo raggiunto.
(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/141937)
Brunello Volpe è nato e vive a Viareggio, professione commerciante, dove è stato dirigente del P.C.I. ed ha ricoperto la carica di consigliere comunale. Si è ritirato da anni dalla vita politica attiva, la cui passione prosegue da ‘cane sciolto’ sui social media. E’ autore di libri nei quali si incrociano l’autobiografia, la storia locale e la riflessione politica.