Ripresentato il 98° Opera Festival 2021 in Arena

di GIOVANNI VILLANI – L’intenzione di effettuare il 98° Opera Festival in Arena è una priorità assoluta per la Fondazione Arena, anche a costo di avere non più di 4 mila spettatori per sera (il 25% prescritto, della capienza totale).

Un concetto ribadito giovedì mattina, in una conferenza stampa svoltasi al centro della platea areniana, dal sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia, attorniato dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, dal segretario generale Gianfranco De Cesaris e dal vice direttore artistico Stefano Trespidi.

I quattro alla guida di Fondazione Arena hanno confermato per il Festival 2021 la forte volontà di realizzare l’annunciata programmazione, nel segno condiviso “di una rinascita che coinvolga l’intera città, a conferma della spettacolare tradizione dell’Arena, e che solo l’Arena può permettersi di creare, ma completamente nuovi e compatibili con le norme sul distanziamento sanitario”.

Sarà una stagione quindi nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per la salvaguardia delle maestranze e degli interpreti, con cinque nuovi allestimenti, più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione, ma più tecnologici, che vedranno l’utilizzo di spettacolari ed innovative video proiezioni, adatte a vestire l’imponente cornice areniana. Un problema, quello sanitario, che diviene l’opportunità di un rinnovamento interpretativo e che testimonia nei fatti l’eccellenza dei comparti areniani, che si esprimeranno realizzando in modo collegiale ogni nuovo allestimento.

Il casting rimane quello già confermato in una precedente conferenza stampa (salvo tre piccole variazioni), ma salteranno i nomi dei registi e degli scenografi già definiti in precedenza. Quindi non più i Gabriele Muccino, Franco Zeffirelli, Arnaud Bernard a firmare il festival, rimpiazzati da un generico “Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona”. Un prodotto “fatto in casa” insomma, molto spartano, ma per questo non meno grandioso, dove il coro canterà ai lati della scena senza intervenire direttamente nella rappresentazione dove verrà rimpiazzato da una compagnia di mimi.

“Ci sarà una grande attenzione al pubblico areniano – nelle parole della sovraintendente – che da un anno dimostra il proprio affetto al Festival continuando ad acquistare i biglietti del Festival 2021 con numeri già oggi importanti. Rimangono invariati i cast degli eventi di contorno al festival, come il Requiem di Verdi, Domingo Opera Night, Roberto Bolle and Friends, Jonas Kaufmann Gala Event e la Nona Sinfonia di Beethoven di cui non si conosce ancora direzione e interpreti. Una eccellente parata di grandissime voci che conferma l’Arena di Verona come imprescindibile tappa estiva di ogni appassionato. Una stagione che vedrà presenti i titoli, le date e i cast stellari originariamente previsti, a partire dal ritorno tanto atteso di Riccardo Muti, dopo 41 anni dalla sua unica presenza sul podio areniano, che dirigerà due recite di Aida in forma di concerto, a partire da quella inaugurale del festival, del 19 giugno”. Il direttore generale De Cesaris, in margine, ha annunciato anche un prossimo programma intitolato “67 colonne”, una assoluta novità cui sarà dedicata a breve una apposita conferenza stampa.

A chiusura della conferenza stampa, poi un fuori programma, con il baritono Simone Piazzola, accompagnato al pianoforte da Cecilia Gasdia, ad eseguire “Per me è giunto il di supremo” dal don Carlos verdiano. Un Piazzola che si è dichiarato felice dell’opportunità offertagli: “Spero che questa presentazione di stagione e la mia presenza qui oggi possa essere di buon auspicio per poter tornare presto dal nostro amato pubblico. Il contatto con il pubblico per un cantante è una cosa importantissima. Ci manca tanto. In questo momento storico così particolare è importante non scoraggiarsi ed essere fiduciosi in una ripartenza che avverrà, ne sono certo”.