Coronavirus, perché in Spagna (un esempio) è così semplice sapere cosa fare e cosa non fare
Il dolore e la sofferenza non meritano di essere confinati in un silenzio più grande, chi vede in ogni pensiero diverso da quello ufficiale del Regime Repubblicano italiano una iattura, dimentica che essere cittadini significa, sempre, essere cittadini pensanti. Anche (soprattutto) in tempo di ‘guerra’. Le norme per uscire di casa sotto coronavirus sembrano le istruzioni del Modello 740 (senza considerare l’assurdo unico sulla Terra delle autocertificazioni sfornate come bomboloni col buco). Altro che ‘Modello Italia” Poiché i fatti valgono più delle parole, prendo l’esempio della Spagna.
La mobilità degli spagnoli durante il coronavirus è stata risolta in questo modo:
Durante la durata dell’emergenza, i cittadini e i veicoli possono viaggiare sulle strade solo per: uso pubblico; assistenza
alle strutture sanitarie; spostamento al luogo di lavoro per svolgere il proprio lavoro, professionale o commerciale e tornare al luogo abituale di residenza; assistenza a i bambini, i minori, i familiari a carico, le persone con disabilità o particolarmente vulnerabili. I cittadini possono uscire per strada per 1 ora entro 1 chilometro dalla propria abitazione secondo queste fasce orario: tra le 6.00 e le 10.00 e tra le 20.00 e le 23.00, per l’attività fisica e le passeggiate di un adulto con una persona con la quale vive; tra le 10.00 e le 12.00 e le 19.00 e le 20.00 per passeggiate con persone a carico che richiedono di essere accompagnate; il programma si applica anche ai cittadini di età superiore ai 70 anni; i bambini accompagnati da un adulto possono camminare tra le 12.00 e le 19.00. I comuni con meno di 5.000 abitanti non applicano restrizioni e queste attività possono essere svolte dalle 6.00 alle 23.00.
La logica mi pare evidente. Soprattutto, facilmente comprensibile. Per carità, neppure la Spagna è l’Eden: tuttavia, fare ‘leggi’ comprensibili a tutti è la prima regola di uno Stato di diritto, e di rispetto verso i cittadini.
(foto: wreco – licenza pixabay https://pixabay.com/it/photos/cubo-gioco-il-cubo-di-rubik-1800843/ )
