La mostra resta aperta sabato e domenica fino al 20 febbraio: al Palazzo della Cultura Vinicio Rovai con le sue opere
Vista la grande partecipazione alla mostra di Vinicio Rovai “Dal passato al futuro. Sant’Anna di Stazzema e Auschwitz” organizzata nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria dal Parco Nazionale della pace e dal Comune di Stazzema. La mostra resterà aperta anche sabato 19 e domenica 20 febbraio con apertura (sabato ore 16 – 18, domenica ore 15 – 18). La personale di Rovai è composta da quarantasette opere realizzate nel corso degli anni, con le quali l’artista vuole rendere omaggio a due importanti luoghi della memoria collettiva mondiale, Auschwitz e Sant’Anna di Stazzema, capaci oggi di trasmettere una memoria che è un monito per il futuro in particolare per i giovani. Nelle sue rappresentazioni Rovai inserisce simboli che richiamano le due grandi tragedie con una verticalità che è una aspirazione ad andare oltre: da questi luoghi, sembra voler dire, può nascere un processo che dal passato conduce verso il presente ed un futuro senza più guerre. Auschwitz e Sant’Anna di Stazzema come simboli della sofferenza mondiale da cui elevare uno sguardo oltre l’attualità.
L’ARTISTA
Vinicio Rovai frequenta sin da bambino lo studio di Franco Miozzo, poi si forma all’Istituto d’arte di Pietrasanta: frequenta alcuni importanti studi artistici Sem Ghelardini, Franco Cervietti, Giorgio Angeli dove incontra e lavora assieme ad artisti come Arp, Moore, Adam, Consagra, Bloch, Finotti.Noguchi, Nivola, Yasuda.
Dal 1970 si dedica anche all’insegnamento, prima di Figura e ornato modellato presso il Liceo Artistico di Lucca, poi di Discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta. Dal 1980 è Preside incaricato, e poi Preside di ruolo presso vari istituti d’arte importanti come Massa, Parma e Siena, prima di ritornare a Pietrasanta per dirigere l’Istituto d’arte “Stagio Stagi” fino al 2010. Partecipa a numerose mostre con sue opere in Italia e all’estero. La ricerca plastica, che ha effettuato nell’arco di cinquant’anni, lo ha portato alla realizzazione a tutt’oggi di circa 500 sculture in marmo, bronzo, ceramica, terracotta, e di circa 3000 disegni e studi.
LA MOSTRA
Nel 1998 a Sant’Anna di Stazzema Rovai tiene la personale “E come potevamo noi cantare”, inaugurata il giorno della visita del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Nel 2019 espone nel Museo Storico della Resistenza 20 pezzi realizzati nel corso degli anni. Questa è una mostra completa dei 47 pezzi dedicati dall’artista al tema con cui vuole rendere omaggio a due importanti luoghi della memoria collettiva mondiale, Auschwitz e Sant’Anna di Stazzema, capaci oggi di trasmettere una memoria che è un monito per il futuro in particolare per i giovani.
Rovai inserisce simboli che richiamano le due grandi tragedie con una verticalità che è una aspirazione ad andare oltre: da questi luoghi, sembra voler dire, può nascere un processo che dal passato conduce verso il presente ed un futuro senza più guerra. Auschwitz e Sant’Anna di Stazzema come simboli della sofferenza che va oltre il luogo e lo spazio da cui si può elevare uno sguardo oltre l’attualità.
