Un record nella sanità veronese: dal 2022 triplicati i trapianti.

di GIOVANNI VILLANI – La dottoressa Marilena Casartelli Liviero, coordinatrice, da due anni anche un grande lavoro di sensibilizzazione.

Tra le cattive notizie che arrivano di continuo dalla Sanità nazionale (tagli ai sostegni pubblici, prepensionamenti di medici in fuga verso il privato, scarsità di personale infermieristico, ecc.) ecco giungere anche qualche buona notizia. Ce la fa avere l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona dichiarando di aver acquisito il primo posto per numero di donazioni di organi nel Veneto e la quarta posizione in ambito nazionale, “con la percentuale di rifiuti alla donazione tra i più bassi a livello europeo”.

Ma quanto sorprende nello specifico dei dati veronesi, è un venti per cento in più di trapianti, conseguito in nove mesi rispetto all’intero anno 2022. Un traguardo ambizioso messo in evidenza dal Coordinamento regionale per i trapianti del Veneto che ha dimostrato come da gennaio a settembre 2023, l’ospedale di Borgo Trento a Verona abbia già eseguito, con circa 150 interventi, il triplo dell’obiettivo annuale additato dalla Regione Veneto. E la città scaligera detiene nel contempo anche il primato nazionale per il doppio trapianto cuore – polmone, eseguito simultaneamente per la prima volta nello scorso giugno, ripetuto poi a settembre, su pazienti in arresto cardiaco da oltre 40 minuti: tutti interventi che hanno poi ottenuto efficaci risultati sui pazienti operati.

Per addivenire a simili risultati e per far fronte alla carenza di organi e alla crescente richiesta di trapianti, l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona ha predisposto da tre anni un particolare protocollo interno, che in forza di programmi e tecnologie avanzate per tenere in vita gli organi, aumenta il numero di donatori potenziali, fino ad un limite del 40%. La legge italiana ha infatti stabilito che devono passare 20 minuti dall’arresto cardiaco, prima di decretare un decesso, così il prelievo di organi non avviene più per morte encefalica, ma anche per arresto cardiaco. L’Azienda ospedaliera veronese è stata autorizzata dalla Regione Veneto a compiere questo tipo di espianti, così che nel giro di due anni simili interventi sono diventati ben 20.

La dottoressa Marilena Casartelli Liviero, nominata coordinatrice dei trapianti nell’azienda, compie da due anni anche un grande lavoro di sensibilizzazione con le quattro unità operative (e relative terapie intensive), di Neurochirurgia, Neurologia, Cardiologia e Medicina generale, non mancando poi di relazionarsi con i parenti delle vittime per concordare la donazione degli organi.

Un trapianto necessita di una efficiente ed allargata rete organizzativa e all’Azienda ospedaliera di Borgo Trento (a Borgo Roma esiste l’altra metà della struttura ospedaliera, sede anche universitaria) vige chiaramente la ferma convinzione che “il gioco di squadra fra reparti non possa che portare ad altri ottimi risultati”, dovuti oltretutto ad una formazione ed una professionalità delle diverse equipe, chiaramente molto elevata e multidisciplinare.

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