Vivere meglio i social network: attenzione al confronto sociale (di Ugo Cirilli)

I social network sono ormai parte integrante delle nostre giornate, strumenti che utilizziamo per mantenere i contatti con amici e conoscenti, condividere foto, cercare eventi.

Indubbiamente molte persone arrivano a farne un uso eccessivo, trascurando la vita sociale “offline” per nascondersi ore dietro a uno schermo. E compromettendo, talvolta, anche il proprio benessere psicologico.

È quanto lascia supporre uno studio danese, che suscita diverse riflessioni sul nostro rapporto con l’universo social.

Una settimana senza Facebook

Nel 2015 i ricercatori dell’“Happiness Research Institute” di Copenhagen, un centro di studi sulla felicità e sulla qualità della vita, hanno compiuto un esperimento molto interessante.

1.095 persone sono state assegnate casualmente a due gruppi: a metà dei partecipanti veniva chiesto di non utilizzare Facebook per una settimana, l’altra metà poteva mantenere le abitudini di navigazione di tutti i giorni.

Entrambi i gruppi dovevano valutare la loro soddisfazione di vita, prima e dopo l’esperimento. I partecipanti del gruppo “a dieta di social” hanno mostrato, in seguito, il maggior incremento della soddisfazione esistenziale.

In particolare, si dichiaravano più contenti della propria vita sociale non virtuale, alla quale si erano dedicati più dell’altro gruppo.

Secondo i ricercatori, la differenza tra i due gruppi non si spiegava solo con il maggior tempo trascorso fuori casa, assieme agli amici, dagli utenti che erano stati privati di Facebook.

A innalzare il loro livello di soddisfazione di vita, probabilmente, contribuiva anche l’astensione da quei meccanismi di confronto sociale che spesso scattano sui social network. Quante volte ci sarà capitato di osservare le bellissime foto delle vacanze di qualche amico, o leggere le esternazioni trionfali di un conoscente per un successo lavorativo? Sui social spesso l’utente cerca di “mettere in scena” solo la parte migliore di sé, talvolta esagerando l’entità dei traguardi raggiunti.

Questo aspetto, secondo gli scienziati dell’”Happiness Research Institute”, può indurre sensazioni di malinconia, invidia e stress: alcune persone ci apparirebbero più felici, “vincenti”, soddisfatte di noi. Anche se la realtà magari è ben diversa e l’entusiasmo viene esagerato, se non simulato, per fare bella figura online.

Lo studio, quindi, non punta il dito contro Facebook in sé: il problema è l’uso distorto che ne fanno alcuni utenti.

Un utilizzo costruttivo dei social network

Vediamo alcuni utilizzi positivi dei social per viverli come strumenti di crescita e condivisione, non “vetrine” dell’ego:

  • cercare eventi stimolanti e condividerli, se pensiamo possano interessare ai nostri contatti;
  • entrare in gruppi dedicati ai nostri interessi e scambiare consigli (non polemiche) con altri utenti;
  • divulgare notizie che riteniamo utili (attenzione alle fake news, controlliamo sempre la fonte);
  • riallacciare i contatti con amici e parenti lontani;
  • crearci un “promemoria” virtuale degli eventi di nostro interesse;
  • cercare opportunità di lavoro.

I social sono strumenti che possono darci possibilità prima impensabili; sta a noi utilizzarli nel modo giusto.