di ALDO BELLI – Il ministro della Cultura Franceschini ha nominato il Comitato Nazionale delle Celebrazioni per il Centenario Enrico Caruso.
L’avevamo scritto. E adesso ne abbiamo la riprova, stando alla notizia pubblicata da La Nazione di oggi. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha istituito il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Enrico Caruso come un’operazione politica in spregio all’onore musicale dell’Italia nel mondo. In una nazione moderna, sarebbe l’ultima goccia di un vaso ormai colmo. E’ molto triste constatare che il ministro della Cultura non sappia chi è Enrico Caruso: perché se ne avesse avuto contezza, non l’avrebbe trattato come uno straccio. Tuttavia, poiché non penso che il ministro Franceschini sia incolto a tal punto, la conclusione allora è più grave: utilizzare il nome del grande tenore italiano per fini di mero potere politico è disonorevole per un ministro e sarebbe sufficiente per farlo dimettere.
Enrico Caruso, pietra miliare dell’opera lirica italiana famoso in tutto il mondo. Tanto mi basta per sintetizzare ciò che il grande tenore italiano, nato a Napoli il 27 febbraio 1873, rappresenti ancora oggi.
Il Comitato nazionale per le Celebrazioni del Centenario, nominato dal ministro Franceschini contiene nomi di rito come Pierluigi Ledda (direttore di Casa Ricordi), o rappresentanti di enti come Gianni Cervetti (un protagonista nobile della Prima Repubblica oggi presidente emerito della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi), Stefano Calistri presidente dell’Associazione Villa Caruso di Lastra a Signa.
Ma… Enrico Caruso è nato e morto a Napoli: Il Comune di Napoli non c’è nel Comitato Nazionale. Enrico Caruso ha vissuto a Sorrento: il Comune di Sorrento non c’è nel Comitato Nazionale. Non c’è neppure la Regione Campania (senza niente togliere a Giovanni Pinto presidente della Fondazione Trianon Viviani). Non c’è il Teatro San Carlo di Napoli: in compenso, il ministro Franceschini ha nominato ben due membri della Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago (la presidente Maria Laura Simonetti e il consigliere di amministrazione Stefano Pozzoli), e Patrizia Mavilla direttrice della Villa Museo Giacomo Puccini: in compenso, non c’è Piedimonte Matese dove visse la famiglia Caruso. Presidente del Comitato Nazionale, è stato indicato l’ex onorevole del PSI oggi area Prodi, Francesco Iacono, per la sua qualifica di “operatore culturale”: non risulta nel suo curriculum niente che abbia una qualche attinenza con Enrico Caruso o con l’opera lirica. Gli altri membri del Comitato sono: Maria Capodanno, qualifica “operatrice culturale”: già consigliere comunale di Procida, curriculum sconosciuto, indicata dall’ex onorevole PSI Francesco Iacono; Pietro Gargano, giornalista del Mattino, oggi in pensione; Laura Valente musicologa. Non ho letto nessun nome della grande tradizione lirica italiana contemporanea, e sempre che Enrico Caruso non meritasse – come io credo – un Comitato delle Celebrazioni a carattere anche internazionale.
Chi sarà a dirigere il concerto del Centenario dedicato a Enrico Caruso? Chi sarà a rendere al grande tenore l’omaggio musicale dell’Italia agli occhi del mondo?
Riccardo Muti?… Macché!
A dirigere è il Maestro Alberto Veronesi, il protetto del Partito Democratico, il protetto del presidente PD della Regione Toscana Eugenio Giani, il protetto del ministro PD Dario Franceschini, il protetto del senatore Andrea Marcucci lunga mano di Matteo Renzi nel PD. Al di là che Alberto Veronesi dovrebbe rispondere delle proprie azioni ad un pubblico ministero della Repubblica prima di salire ancora su un podio, cosa penseranno dell’Italia di oggi Enrico Caruso e Arturo Toscanini dai cieli infiniti?
L’operazione politica del Ministro Franceschini. Nella primavera dello scorso anno, da Torre del Lago il Maestro Alberto Veronesi partì per incontrare il senatore Andrea Marcucci, il quale sponsorizzò al ministro Franceschini il Comitato Nazionale delle Celebrazioni di Caruso presentato dalla Fondazione Festival Pucciniano (della quale Veronesi è attualmente direttore musicale, ma di fatto il dominus da vent’anni).
A 600 chilometri di distanza, coincidenza, la stessa idea era venuta a Napoli: da dove parte la domanda di riconoscimento del Comitato Nazionale delle Celebrazioni di Caruso, che viene presentata dall’ex onorevole PSI Francesco Iacono, sponsorizzata al ministro Franceschini, in questo caso, non dal senatore Andrea Marcucci; da Romano Prodi?
In entrambi i casi, in realtà non esiste propriamente nessun comitato: in tutto, tra Torre del Lago e Napoli, sono solo tre o quattro persone, confortati dall’egida della Fondazione Festival Pucciniano. Tant’è che la commissione ministeriale che deve valutare le domande, chiede ad entrambi di fornire un quadro più esatto e completo della composizione dei rispettivi comitati, e di formare un solo Comitato delle Celebrazioni. Ciò nonostante, nel contempo, il Ministero della Cultura gli attribuisce un finanziamento di 90.000 euro.
Il 30 marzo scorso, Toscana Today svela le carte. Come poteva il 23 febbraio 2021 un decreto ministeriale assegnare 90.000 euro al Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della scomparsa di Enrico Caruso, quando a quella data non esisteva il “Comitato di nuova Istituzione”? L’annuncio pubblico della Fondazione Festival Pucciniano viene sbugiardato: non è vero che la domanda per il Comitato delle Celebrazioni di Enrico Caruso – come dichiarato dalla Fondazione Festival Pucciniano – “è stata promossa congiuntamente da diverse istituzioni italiane”. E adesso ne abbiamo avuto la riprova. Come esempio di trasparenza amministrativa del ministro della Cultura non è male: 90.000 euro e il nome di Enrico Caruso affidati a dei bugiardi!
Per concludere, abbiamo letto: “Non appena insediato il Comitato, come previsto dall’articolo 3 del Decreto, eleggerà nel proprio seno, come già indicato al Ministero, Francesco Iacono Presidente, e Stefano Pozzoli, Segretario-Tesoriere. Inoltre nominerà Enrico Caruso Presidente Onorario”.
Voglio almeno sperare che Enrico Caruso (bisnipote del grande tenore e che porta anche il suo nome) non avalli in rappresentanza della famiglia Caruso questa vergogna nazionale.
Quanto al resto, posso solo dare un’anticipazione: di quei 90.000 euro di soldi degli italiani, sarà bene che al 31 dicembre 2021 il Comitato Nazionale per le Celebrazioni di Caruso dia pubblica rendicontazione, perché viceversa lo faremo noi chiedendolo alla Procura della Repubblica di Roma. Sull’offesa morale fatta dal Ministero della Cultura alla memoria e alla figura del grande tenore Enrico Caruso, altro noi non possiamo dire, se non auspicare che si levino le voci di sdegno della Lirica italiana.